Eccoci arrivati alle semifinali a Melbourne Park.
Il pronostico era questo. In neretto gli errori.
[29] S. Korda vs [3] S. Tsitsipas
[4] N. Djokovic vs B. Shelton
Korda non è da considerarsi errore vero e proprio. Purtroppo ha lasciato strada a Khachanov per ennesimo infortunio nel tennis. Al polso. Disastro immane a questi livelli del torneo, dopo aver detronizzato Medvedev. Sotto 76 nel primo set, ma in vantaggio 3 a 2 nel secondo ha proseguito rischiando di peggiorare la situazione. Ha poi perso i successivi 7 game e sul 3 0 al terzo per Khachanov, si è dovuto ritirare. Ma il primo segnale dell’ infortunio si è palesato a inizio secondo set per poi peggiorare. Peccato perché aveva possibilità di giocarsi quantomeno la semifinale col greco. Su Shelton: l’americano è parso un po’ stanco e sulle gambe. Comunque, dopo Fritz, già navigato, buon prospetto per gli americani.
Analizziamo le semifinali:
[3] S. Tsitsipas vs [18] K. Khachanov: Tsitsipas di lusso quello visto con Lehecka. Senza dover analizzare i numeri, possiamo dire che non c’è quasi mai stata partita. Qualche palla break annullata da Tsitsipas, sì. Ci può stare. L’altro mancava di esperienza a livelli così alti e per la prima volta. Ma è un buon giocatore che si farà sentire. A livello di tennis giocato sarei stupito che questo Khachanov possa tenere la potenza di fuoco del greco. Però, il greco, dà troppi segnali di fretta e smania nel voler chiudere le vicende. E’ anche un po’ caratteriale. C’è una parte di Tsitsipas fragile, che deve fare dei conti interni con delle impasse psichiche non del tutto risolte. Il lavoro paga, quello fatto fin qui, ma non basta. Insomma, dà l’impressione di irrequietezza se nei match non va tutto come spera lui. Se la vicenda non prende una strada abbastanza segnata. Se hai contro uno in fase di evoluzione come Sinner, te la cavi, perché al quinto si distrae lui. Dopo quella batosta in finale a Parigi con Djoker, ha imparato a gestire anche il quinto set d’esperienza, il greco. Ma il russo ha un po’più d’esperienza rispetto a Sinner. L’équipe di Tsitsipas, ha preso la strada di allenamenti intensivi e si è fatta trovare pronta, anche per sopperire a qualche debolezza intrinseca a livello emotivo. Tanto lavoro fisico può sopperire a paure irrevocabili. Se ti vedi molto bene fisicamente e hai il serbatoio pieno anche al quinto, è chiaro che acquisisci più fiducia nelle tue capacità. Ma sia Khachanov che un possibile Djokovic in finale, sono due giocatori che potrebbero portare ancora una volta il match in lotta punto a punto, sul lungo. Meno Khachanov. Sul piano del gioco e dell’atletismo sembra una spanna sopra a tutti il greco, nel 2023. Ma ci si può perdere ancora dentro il dedalo neuronale. Io spero di no. A Tsitsipas non manca nulla per vincere qui quest’anno. Ci vuole un giusto equilibrio interno, però. E questo l’acquisisci sia con l’esperienza che attraverso delle vittorie importanti in match particolari. Bisogna capire se il greco, supportato da un fisico eccezionale e da una pesantezza di colpi molto incisiva, saprà elevarsi dal punto di vista della tenuta mentale nei momenti importanti del match (dove subisci recuperi essendo davanti o quando non riesci a trovare il bandolo e magari sei in una giornata difficile). Questo come al solito non lo sappiamo. Ma più a livello di finale che a livello di semi. Il padre sembra più defilato e si sa che non sarà sempre nel box in futuro. Bene. Giochiamo: con questa preparazione e questa potenza, Tsitsipas può interpretare qualsiasi parte, farsi moltitudine coesa – agli occhi del serbo – in ipotetica finale. Pestare col dritto fino a farsi uscire il gomito, andando oltre quella velocità che sterilizza gli automatismi serbi. Non patire fatica e ridere del tennis e del contesto. Potrebbe tirare punizioni di dritto per cortocircuitare il timing robotizzato serbo. Ma, una cosa alla volta: prima c’è il russo.
Penso che con Khachanov possa tirarla a casa se impone ancora una volta il suo gioco fisico per far spostare e correre il russo che è alto quasi 2 metri e un po’ meno mobile. Tenendo il russo lontano dalla linea di fondo con le pallonate di dritto e stringendo a volte gli angoli per spezzargli le reni portandolo fuori sui laterali. Sfiancandolo a livello fisico, servendo bene e facendo molta pressione in risposta Hanno impostato molto la questione sull’esplosività fisica, quindi la tattica è quella. Questo Tsitsipas, inoltre, ha una buona varietà. Insomma, sa giocare anche a tennis. Può perdere solo per una dissociazione dell’animo. Mi spiacerebbe.
Tsitsipas 55% Khachanov 45% (in 4 set Tsitsipas)
[4] N. Djokovic vs T. Paul: partita che appare una delle più scontate degli AO. T. Paul non mi piace anche se si intravede un discreto talento. Ma non mi entusiasma. Djokovic, è li come un cane rabbioso. Ha piallato Rublev, ma ha dato anche qualche segno di nervosismo a caso. Caricato a pallettoni, per tutto quello che ha subito nel 2022. Trae forza da questioni che per altri sarebbero letali a livello mentale. E’ goat dei cervelli. Chiaro non sia umano. Quei tre la, per un verso o per l’altro – ognuno per una sua caratteristica intrinseca e qualitativa – hanno qualcosa in più che li rende unici e al di fuori di qualsiasi media. Ultraterreni. Si elevano sopra tutto e non sono replicabili. Il Djokovic visto fin qui va via in 3 set, se si distrae può perderne uno. Qualche spettatore che lo disturba o uno sclero come quello di NYC. Ma penso abbia imparato la lezione. Non succederà.
Djokovic 90% Paul 10 % (in 3 set Djokovic)
Finale: [4] N. Djokovic vs [3] S. Tsitsipas
Se ci sarà tempo – non credo – da qui a Roland Garros, posterò un pezzo con la risultante di un coefficiente ponderato derivato da modelli statistici, che vada a far da moltiplicatore agli Slam dei tre mostri: Djokovic, Nadal, Federer. Basato su 10 variabili. E’ un lavoro lungo, di ricerca millimetrica, anche sulla carriera. Divertente. Sono giochetti interessanti, con lo scopo di trovare altri punti di aggancio per spiegare alcuni aspetti della carriera dei 3. A risentirci per ora. La finale più interessante era questa (era meglio con Sinner). Si era detto che chi vinceva tra Sinner e Tsitsipas poteva arrivare in finale. Ora, russo permettendo.
Buon tennis a tutti. A risentirci.
Postato il 25.1.23 alle ore 12,15
Piacentini Gianluca