La dove la Senna si fa rettilinea, un ballerino danza su un campo di ghiaccio, in un vecchio mocassino moreschi volteggia sull’attacco di “Tous les garçons et les filles”, è umile, e la pupilla è di quelle che ti aprono di diritto le porte del mensa. Senza esami. Impugni continentali e prese in “accenni di”, rovesci piazzati agilmente con la mancina non dominante. Rovesci che sbaffano le righe sibilando entro il metro sopra la rete con leggero spin. Traiettorie come in una cristalleria. Leggiadria di un maestro d’altri tempi, che tiene le distanze dal contesto. Alcarezza annusava spiegazioni, cercava istruzioni che nella notte semifredda risultano introvabili. Potete studiare, incrapirvi curvi sulla teoria, ma non c’è storia. C’è solo caos e decadimento neuronale. Brividi e inquietudine nella notte di Ognissanti. Perché il maestro è nell’anima e quando è così, non c’è nulla da tentare. L’emozione stringe il cuore, perché da tanto tempo non si vedeva una pulizia di gioco che vale tre biglietti. Bravo Fiulin, perché hai ricordato a chi continua a pestare come un disagiato su superfici a lui non congeniali, che nel tempo sospeso e nella caducità degli attimi impalpabili, tu puoi togliere la voglia di tentare e dare lezioni di gioco. Sia lode a te, che a tratti hai dipinta negli occhi la sofferenza delle anime decadenti; quel tipo di genialità che nello spazio tempo può dipingere arte. Sia lode a te, che come Ilya Prigogine tenti di spiegare gli equilibri dentro l’incertezza e la complessità. Parigi è disposta ad accoglierti a braccia aperte. Sia lode a te, mitico grande Roman.
Safiullin b Alcaraz 63 64.
Piacentini Gianluca 1.11.23 ore 10.30
ps Forza Dimitrov!