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Quarti a Parigi, tabellone che potrebbe portare a un vincitore inatteso?

Parigi si allinea ai quarti. Queste erano le mie previsioni.
Riepilogando i possibili quarti di finale:
[1] N. Djokovic vs [5] R. Nadal
[3] A. Zverev vs [6] C. Alcaraz
[8] C. Ruud vs [4] S. Tsitsipas
[11] J. Sinner vs [2] D. Medvedev

Nel pronostico sono saltati in 3: Tsitsipas per mano dell’ottimo Rune. Discreta sorpresa. Sinner, purtroppo, si è dovuto ritirare per infortunio dopo aver vinto il primo set, sotto 2 a 1 nel secondo e 15-0. Qualche domanda me la porrei. Sinner ha un fisico gracile per il devasto a cui sono sottoposti questi giocatori tutti i giorni. Già da alcuni anni dovevano quanto meno lavorarci. Non c’entra Vagnozzi che è arrivato per ultimo; ma queste sono cose su cui si lavora dai 15 anni. Se non inizi a 15 devi poi farlo per 2 anni a 20. In modo mirato. L’ultimo pronostico saltato è Medvedev col grande Cilic. Medvedev era dato da me 52% a 48%. Ci sta che Cilic, le poche volte che ne azzecca una, lo possa battere. Visto l’impegno che ci ha messo il russo e il non grande adattamento alla terra.

Complimenti a Nadal per la prestazione monstre contro Auger–Aliassime. Nel quinto set, è uscito il Nadal che conosciamo.
Durante il match, un Nadal discontinuo con pochi automatismi sul dritto. Tanti errori e poca energia. Continui black-out. Nadal che, però, esce bene sul finale. Il lo avevo dato 55% a 45%. Era una giusta previsione, nel senso che non era così scontata. Degli ottavi parte alta, era la più incerta. Nadal non è più quello di una volta dal punto di vista della continuità energetica. Ha passaggi a vuoto, ma i giovani non ne approfittano. Da un giovane fisicato come Auger-Alissime ci si aspetta che venga fuori alla distanza lui. Non va così. Nadal, se vede debolezze o incertezze, ti monta addosso e in 2 game ti fa capire chi comanda. Il tennis va così. Le occasioni per farsi valere, in match come questi sono poche, e se non le prendi, il 13 volte campione, ti rulla agilmente.
Altro match interessante era quello tra il russo Khachanov e Alcarezza. Qui Alcarezza è partito molto forte, con intensità pazzesca per 2 set e mezzo. Poi l’intensità è scesa e li Khachanov ha avuto molte occasioni, quanto meno per tirarla avanti al quarto set (poi chissà). Si sapeva e si era detto, che Khachanov (anima fragile) avrebbe sofferto la potenza dello spagnolo e che doveva cercare di tenere le redini con più personalità. Si era scritto:” Tecnicamente ha colpi pesantissimi, ma manca una giusta posizione avanzata e una personalità forte “. Se comanda lo spagnolo non c’è storia. Cattiva lettura del match da parte del russo. Imbambolato, incantato. Andato fuori palla completamente. Quando doveva rientrare nel terzo, non è stato più in grado di riprendere il filo (anche perché si è giocato poco nei primi due set – solo tranvate che ti mettono sulla difensiva o anticipi su cui non puoi arrivare). C’era spazio per portarla un po’ avanti. Deludente, ma si poteva prevedere. Un’ esecuzione più che un match di tennis.

Schwartzman poteva portare via 1 set a Djokovic, che nelle fasi iniziali è parso nervoso.

Su Zverev non mi pronuncio. Impaurito e fuori tema per tutto il match, si è salvato solo grazie all’inesperienza a questi livelli di Zapata Miralles. Bastava 1 set perso e sarebbe cambiata del tutto la prospettiva. Nel corso di tutto il torneo ha palesato difficoltà evidenti. Perde campo anche all’uscita del servizio. Dovrà cambiare completamente tono contro Alcaraz nei quarti. La vedo buia. C’è stato anche qualche battibecco tra i due su orari e sessioni diurne o serali. Il clima pre match pare infuocato. Il tedesco cerca di far innervosire Alcarezza, essendo nervoso lui.

Passiamo ad analizzare i match di quarti per capire le possibili semifinali.

[1] N. Djokovic vs [5] R. Nadal: un classico su terra rossa.
30 a 28 i confronti diretti a favore di Djokovic. Qui a Roland Garros è la sfida numero 10. Conduce Nadal 7 a 2 nei precedenti sulla terra di Parigi. L’ultima sfida l’ha vinta Djokovic in 4 set micidiali e tiratissimi nel 2021.
Nadal che dal punto di vista della resistenza aerobica pare pronto (al quinto con Aliassime pareva un ragazzino). Il problema di Nadal è la continuità tecnica (in spinta) per più di 3 ore. Non è più continuo dentro la lunga distanza dei 3 su 5. Manca di automatismi tecnici e l’intensità (potenza) dei colpi non è più la stessa. Si sono visti vari passaggi a vuoto. Chiaro ci siano anche i meriti di FAA, che nella combinazione Servizio – dritto ha tenuto sotto pressione Nadal per 2 ore e passa.
Il match è durato più di 4 ore. Djokovic, più fresco ha passeggiato fino a qui.
Se si esclude la partita con FAA, anche Nadal non ha speso moltissimo. Ripeto, arriva abbastanza pronto dal punto di vista della tenuta fisica. I problemi sono altri.
Questa, è una partita di tennis tra due giocatori fuori media rispetto alla ‘popolazione tennistica’. Sono degli outlier (nelle scienze, valori anomali – insomma ci si può aspettare qualsiasi cosa. Pronostichi qualcosa e poi succede dell’altro). Ci si può inserire in maniera astratta il ‘reasoning backward’ che serve per verificare l’attendibilità delle ipotesi iniziali, una sorta di ragionamento a ritroso. Le variabili e le osservazioni fin qui raccolte sui due contendenti sono poche. Perché l’animo umano è ricco di sfaccettature e non possiamo inquadrare del tutto il profondo su cui poi si basa l’esito finale (di solito).
Più evidenze raccolte durante la prima settimana riducono il gap probabilistico (iniziale-finale) sull’esito.
Si sa che Djokovic ha speso meno di Nadal, ma che Nadal sembra stare bene (si parla di resistenza aerobica).
Si sa che in questo momento Djokovic sta giocando più centrato e sente molto meglio la palla rispetto al Maiorchino. Ha più timing e sembra muoversi con più naturalezza.
Si è visto un Nadal più incerto e meno potente nella fase di manovra e anche in quella di attacco (quelle poche volte che si è staccato dal fondo). I colpi non sono più incisivi come al solito. Però lo diventano quando serve (e se l’altro non ti schiaccia prima perché non ne ha le forze). Vedi il quinto set.
Nadal, ci ha abituato a rinascite improvvise. Si vede che rimane a suo agio manovrando dalla linea di fondo con le sue frustate. Djokovic nel 2021 lo aveva stanato da quella posizione, usando angoli stretti verso il rovescio e tirandolo verso le ‘terre di nessuno’ o, comunque, facendolo spostare in avanti. La tattica, sortì gli effetti sperati.
Si sa che Djokovic ha dentro un fuoco che brucia, per la questione Australiana e che, lascerà il suo cadavere sul campo, pur di dimostrare al mondo che lui non è stato minimamente scalfito da questa storia.
Si può prevedere, che il pubblico potrebbe essere più a favore dello spagnolo. E in alcuni casi potrebbe non aver perdonato al Serbo la sua visione del Mondo ’induttiva’. Il Serbo, però, sa anche tirarlo dalla sua. Almeno in parte.
Si può supporre che Nadal, dopo aver forzato la resistenza dei 20-20-20 contro pronostico (micidiale – evento raro), può aver subito un po’ di down a livello emotivo. Forzare quella resistenza provoca comunque una sorta di “appagamento” anche nei più coriacei. A questo stato naturale, emotivamente, non puoi opporre resistenza. Gli infortuni o i dolori da stress – anche dopo eventi inaspettati e grandiosi – sono all’ordine del giorno. Quindi Nadal arriva da una fase di avvallamento dalla quale sta cercando di forzare un uscita. Una stagione difficile la sua “versus” un Djokovic che è in una fase reazionaria. Vuole dimostrare più a se stesso che agli altri di esserci ancora. Diciamo che mentre l’altro ha dovuto superperformare nei primi mesi dell’anno, crollando in primavera, Djokovic, per tutta una serie di motivi, arriva avendo preservato la sua salute, più di quanto sembri. Ha osservato l’andamento delle vicende dall’esterno, ma è riuscito ad astrarsi nella maniera più congeniale. E’ uno dei migliori a farsi rimbalzare le questioni negative.
Si sa infine che Nadal venderà cara la pelle su questi campi. Sono il salotto di casa. Sembra lontano dalla condizione migliore il Maiorchino. In termini tecnici e di potenza del colpo e anche di precisione nel piazzarli i colpi. Come se mancasse un po’ l’abitudine. Probabile salga un po’ rispetto alla partita con FAA.

Piccola parentesi: si sa, inoltre, che la partita si svolgerà martedì sera. Decisione contro la volontà di Nadal che a suo parere favorisce un po’ Djokovic (vero, di sera la palla salta di meno per via delle condizioni di umidità). Parigi è un torneo di tradizione, che si dovrebbe giocare in diurna. L’osservazione di Nadal è giusta e non ci piove. Nadal, che probabilmente è meno sul pezzo su questioni economiche e di concorrenza, lascia correre. Ma ci sarebbe da impuntarsi, per una questione di giustizia. Non tanto per gli orari, quanto per il tipo di sistema che avanza, avallato dall’utente medio da una parte e da una deriva al sapore del profitto dall’altra. Se dovessi spiegare perché, su questo punto, la vedo in maniera diversa dal semplice utente a cui interessa solo godersi lo spettacolo, mi ci vorrebbero 10 pagine e butterei via tempo prezioso. Per cui lasciamo perdere. Non serve a nulla. Una partita di questa importanza andrebbe giocata in condizioni normali e alla luce del giorno. Anche perché si rischia di finire alle 2 di notte. Altra questione da dibattere è quella dei sorteggi. Fare convergere Nadal e Djokovic ai quarti e, quindi, non usare un ranking basato sulla forza effettiva del giocatore correlata alla superficie è una porcheria. Quanto meno le prime 8 tds. Chiusa parentesi.

E’ un match che, raccogliendo dei dati veloci sembra pendere dalla parte di Djokovic, massimo in 4 set. Però, quello che si vede esternamente, può, nel caso di “outlier” come questi due qui, trarre in inganno. Perché le risorse interne di Nadal sono immense e non quantificabili.
E’ chiaro che Djokovic sia più completo a livello tecnico e di possibili scelte da proporre. In questo momento, ma in generale.
Però, non sottovalutiamo mai Nadal, che risale da inferni paurosi. Con Medvedev in Australia e anche con FAA qui era nelle secche pesanti.
Al momento Djokovic sembra averne di più, e quindi diamo lui appena favorito.

55% Djokovic vs 45% Nadal . Il Serbo dovrà tenere in mano le redini del gioco da subito anche con un Nadal non al meglio della condizione.

[3] A. Zverev vs [6] C. Alcaraz: Zverev non ha convinto per niente fino a qui. Sappiamo che Alcaraz non può spingere come un pazzo su ogni set, e ce lo ha confermato la partita precedente. Può avere qualche buco che lo Zverev attuale non afferra (può essere). Chissà se di colpo si mette a giocare. Se serve con variabilità e sta dietro a rispondere quando Alcaraz va con lo slice sul suo dritto e viene avanti quando potrebbe fargli dei kick dalla parte del rovescio, fa già qualcosa di buono. L’ho visto stare indietro e arretrare molto appena dopo l’uscita dal servizio contro Zapata Miralles. Deve fare una partita avanzata, usando della parabole terricole sul rovescio di Alcarezza per togliere punch allo spagnolo, spingendolo fuori dal campo con il suo rovescio. Usare la smorzata quando può e palleggiare a tratti anche al centro per non dare angoli al folle picchiatore. Non sembra avere la spinta per fare questo tipo di gioco al momento. Penso che possa approfittare di qualche passaggio a vuoto di Alcarezza (tipo terzo set col Russo). Potrebbe, servendo bene e usando una posizione avanzata dare qualche fastidio ad Alcaraz.
Che è favorito. Favorito su un numero 3 del mondo un po’ falsato. La partita però potrebbe cambiare rispetto ai turni precedenti.

Alcaraz 60% – Zverev 40%

Parte bassa:
[8] C. Ruud vs H. Rune
Si era detto su Tsitsipas a cui io davo un 60% di possibilità: ” Non è una partita scontata, solo se Tsitsipas si fa prendere da qualche fantasma. Rune è spocchioso e abbastanza sicuro di quello che fa. Copre bene tutto il campo. Ma il greco, un po’ fragile, produce un tennis stellare su questa superficie”. Purtroppo, è un giocatore fragile e molto emotivo, il greco. Con una dinamica e una triade familiare poco chiara. Mediaticamente risalta più il padre rispetto a chi mette le chiappe al sole. Ha giocato con qualche fantasma, oggi. Lo ha poi dichiarato in conferenza stampa. Rune, però, è altro che non ha paura di mettersi in gioco e rischiare. Ci mette la faccia. E’ molto solido al servizio e col dritto. Ma entrambi i colpi di rimbalzo sono eccellenti. I meriti vanno anche a lui. Fino ad ora, Rune si era affacciato al circuito in punta di piedi, Un best ranking di 40 al mondo. Una sola vittoria contro un top ten in quel di Monaco Atp 250 (2022) su Zverev. Finisce per vincere il torneo per il ritiro di Botic van de Zandschulp in finale. Tante vittorie nei Challenger minori (5). Si affronteranno due nordici, freddissimi. Ruud, a livello fisico è una bestia. Tutti e due buoni atleti. Ruud coi due fondamentali trova angoli ottimali e stretti. Riesce a spostare bene qualsiasi tipo di avversario. Deve imparare qualcosa in più nella fase di finalizzazione: a rete un po’ più di mano quando serve e usare la smorzata (la usa, ma non troppo). Colpo fondamentale su terra, la smorza. Anche per interrompere lo scambio e respirare. Il Backspin (rovescio col taglio sotto – qui fondamentale), è presente – a tratti – nella sua ‘cassetta degli attrezzi’. E poi Ruud è tranquillo. Questi match, si risolvono tutti in un dominio interno di sicurezza personale. Ruud sembra maturo e sicuro. Sarà una partita molto pesante, dove chi varierà di più rispetto ai colpi coperti / piatti avrà la meglio. Nelle partite così trovare una quadra al solito tran- tran è fondamentale. Giocando abbastanza a specchio, vince chi ha la tranquillità emotiva e il coraggio per variare qualcosa. A Rune non manca il coraggio. Si è visto oggi. Si pensava che col tempo potesse arrivare nei primi. Ha solo 19 anni. Anche lui, ora brucerà le tappe. La personalità c’è e il tennis è buono. E gioca facile. Ruud non può permettersi di far giocare Rune come vuole. Deve aggredire sin da subito e tenere in mano il gioco. Non so se basterà il tennis di Ruud, per questo altro “piccolo” e sorprendente Rune. Però lo do leggermente favorito.

Ruud 55% – Rune 45%

[20] M. Cilic vs [7] A. Rublev: Cilicio è tornato e lotta insieme a noi. Ogni tanto tira fuori la prestazione della vita e giù di piallata veloce. Giocatore misterioso Cilic, ma pieno di talento e buone maniere. Troppo buono, avrebbe dovuto vincere molto di più. Medvedev, non è propriamente da terra rossa e, forse, come sostenevo negli articoli precedenti, non ha la tigna del terraiolo. Ha un tipo di gioco che male si adatta alla superficie. E una propensione azzerata. E’ sempre al limite del suicidio. Onore a Cilic per la prestazione messa in campo. Cilic versus Rublev è partita quasi alla pari. Rublev, oggi, con Sinner, stava per perdere netto. In un possibile quarto con Medvedev, avrei dato favorito Sinner, così come lo vedevo favorito con Rublev. Davvero un peccato.
Cilic ha giocato bene oggi, ma c’è sempre l’aspetto quantitativo e qualitativo rispetto a chi hai dall’altra parte. Se non hai resistenze, finisci sul velluto e sembra tutto troppo facile. Non è valutabile nella maniera corretta la vicenda. Però ha fatto il suo in maniera lineare il croato. Senza sbavature. Ha controllato il match senza strafare. Bravo.
Con Rublev (questo Rublev) parte favorito. Seppur di poco.

Cilic 55% – Rublev 45%

Ricapitolando le possibili semifinali:
[1] N. Djokovic vs [6] C. Alcaraz
[8] C. Ruud vs [20] M. Cilic

Chi vince la semifinale alta, vincerà Parigi.

Forza Martina Trevisan!

Buon finale di torneo a tutti. Grazie a chi mi ha seguito.

Piacentini G.

Postato il 30-5-22 alle ore 23,44

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