Siamo alle semifinali a Church Road. Anche nella parte alta il pronostico è andato a segno. Medvedev vs Alcaraz. La semifinale altissima, tra le giovani leve, doveva essere spettacolare, in linea con la bellezza del tennis odierno😊 Uh! Una partita assurda, una noia mortale. Mazzate da fondo campo con una tensione da modernini. Gira tutto su due punti: uno nel primo in mezzo al tie- break e uno sul 4 pari del secondo. Rune picchia due doppi falli senza alcun senso logico, se non il fatto del devasto mentale e aggressivo che ha dentro la testa volitiva ma depredata dalla tensione. Pochissime discese a rete, quasi a zero; mazzulate da fondo come se fosse un poligono di tiro. Una partita così brutta non si era mai vista. E doveva quantomeno finire in 4 o 5 visto che sono due che dovranno tenere botta nei prossimi anni. Non sono riusciti a giocare normalmente. Tensione palpabile da ambo le parti, con il giro di boa sul 3 pari al tie-break nel primo parziale. Perfetta parità. Ovvio che se Rune tiene senza quel doppio fallo e magari vince il primo, poi perde lo stesso, ma avevamo una partita dignitosa. Ancora tensione nei primi game del secondo set dove sul 4 pari Rune ha il secondo calo di tensione con altro doppio fallo. Ci sta il doppio fallo, ma non così in quel momento. C’era chiaramente la tensione del primo match importante tra due che si conoscono fin da bambini. Ma una partita molto brutta, giocata male. Più forte Alcaraz dal punto di vista tecnico, ma la tensione di dover avallare molte aspettative ha giocato un brutto scherzo. Doveva essere una guerra in senso figurato, mica una guerra vera dove uno si sente impotente. E invece la paura e la tensione hanno rovinato la festa. Partita da dimenticare, anche se Alcaraz, come si era scritto, ha la forza di prendere meno sul serio la questione. Sorride per mascherare la tensione. Glielo hanno spiegato. Sorridi sempre! E lui sorride. E’ anche questo un modo per tenere a bada l’ansia che può prenderti in quei solchi dove il buio si fa pesto.
Eubanks che non c’entrava quasi nulla nel contesto dei 4 quartini, ha fatto vedere qualche tecnicismo di pura mano. Dei serve & volley buoni e qualche discesa a rete. Gli ha consumato un po’ l’erba al centro e vicino alla rete. Crollato al quinto dopo aver perso il tie-break del quarto. L’esperienza di Medvedev e la tenuta sul lungo lo hanno mandato via in discesa.
Prima dell’inizio dei Campionati avevo dato il pronostico dei vincenti del torneo. Eccolo.
Questi sono i miei favoriti in ordine (tra parentesi la testa di serie): 1) Djokovic [2]; 2) Alcaraz[1]; 3) Sinner [8]; 4) Rune[6]; 5) Kyrgios [30]; 6) Medvedev[3] ; 7) Hurkacz[17], Musetti[14], Bublik[23] alla pari; 10) Shapovalov[26], Zverev[19], Berrettini alla pari; 13) Korda[22], Fritz[9], Rublev[4], Shelton[32] alla pari. Kyrgios e Berrettini andrebbero asteriscati non conoscendo bene le condizioni.
Quindi Djokovic primo, Alcaraz secondo , Sinner terzo, Medvedev sesto favorito. Sono qui tutti e 4.
Vediamo ora le semifinali – tra parentesi le teste di serie.
Alcaraz[1] vs Medvedev[3]: Medvedev ha dalla sua parte l’esperienza e, tutti e due, hanno vinto una sola volta a livello Major, agli Us Open. Alcaraz si adatta meglio all’erba rispetto a Medvedev, che però è sempre incognita pericolosa. Non è partita così scontata perché comunque Medvedev serve bene e da fondo tiene bene; devi comunque provare a fare qualcosa di diverso per smontargli le certezze. Alcaraz proverà a smorzare se lo vede lontano e a scendere qualche volta. Giocare piatto con il russo può essere complesso e anche cercare troppi angoli negli scambi. Alcaraz si troverà a suo agio se Medvedev mantiene una posizione troppo arretrata in risposta. Visto che ha lo slice naturale velenoso stretto a uscire e tira la botta centrale insieme al kick esterno sempre con varietà. Medvedev ha grande fisico e deve tenerlo in tensione a costo di morire. Va tenuto in campo e gli deve stringere gli angoli. Alcaraz, gioca sbarazzino, e spesso può commettere errori dettati dall’eccessiva accademia.
Partita che pare a favore dello spagnolo, ma non con troppo margine. I giovani fra di loro soffrono, ma Medvedev ha una certa esperienza. Non lo lascerà tracimare e esplodere a suo piacimento. Ci sarà una qualche resistenza. Medvedev ha una buona profondità di default.
Alcaraz in 4 o 5 55% vs 45%
Sinner[8] vs Djokovic[1] : Sinner testa di serie più bassa rimasta tra i semifinalisti. Ha davanti il goat dei cervelli, numero uno indiscusso su qualsiasi superficie. Cosa dovrà fare Sinner per impensierire Djokovic.
Intanto, per un 36 enne, le giornate non sono tutte uguali. Sembra, a molti che osservano, sia facile portare a casa dei match con Hurkacz o Rublev; dall’esterno risulta tutto semplice. Per i divanisti. Bisogna mantenere una concentrazione fuori dal comune, scendere in campo decisi anche se magari non si è al meglio per mille motivi. L’età è un punto a sfavore di Djokovic che però continua ad usare bene il campo e il servizio. Gestisce le energie con calibrazione perfetta fuori e dentro al campo. La partita dell’anno scorso contro Sinner vinta al quinto da Djokovic, con Sinner sopra 2 set a 0, non è una buona misura. Non dice nulla, purtroppo. Il contesto qui è cambiato di parecchio e Djokovic è alla sua ultima chance per completare il Grande Slam solare. Ci sarà una pressione anche per Djokovic, sia chiaro. Alla fine qualche volta ci scherziamo su, ma è umano anche lui. Ed è battibile. Ma come? E da chi? Tutti e due i giocatori hanno lasciato per strada 2 set in 5 partite. Djokovic ha incontrato giocatori di ben altro spessore rispetto a Sinner. Sinner bravo comunque a non farsi distrarre, nel senso che, partire sempre da molto favoriti a 21 anni non è mai facile. Io credo che Jannik debba fare un match dove comanda con anticipo e velocità di esecuzione oltre ad attestarsi sul 75% di prime palle. Anche qualcosa in più alternata nei set. Comandare cercando gli angoli. Facendo spostare il serbo. Come si diceva già tempo fa, Sinner deve fare il gioco degli inizi e imparare solo in corso d’opera qualche piccolo schema tattico. Piccoli innesti che non stravolgano il gioco. Il servizio è migliorato, ma bisogna metterlo in campo quando serve, con Djokovic. Altrimenti è vuoto a rendere. Il cambio di ritmo non esiste in Sinner, che dovrà iniziare a praticarlo, nella confusione che gli hanno messo in piedi. Allo stato attuale, se tira forte, ripeto, almeno piazzi delle palle in un intorno delle righe. Ed eserciti l’anticipo al limite del controbalzo quando può. Il problema è sempre la qualità del pensiero di un giocatore. Come si vede in quella situazione specifica. Djokovic che legge nel pensiero degli altri. Anticipa i pensieri e anche le tattiche. Sarà lui a cercare di fare passi dentro se Sinner ha intenzioni bellicose. Per gli altri è sempre una sorpresa, il serbo che cambia di colpo la strategia. Il pensiero di Sinner oltra a essere pratico, deve essere circoscritto nel senso di fare quelle 2 o 3 cose e imporsi di farle in maniera percentuale. Per battere il goat dei cervelli occorre linearità percentuale per più di 3 ore. Sinner dovrà poi continuare a cambiare posizione in riposta cercando di non dare punti di riferimento a Djokovic. Col servizio il serbo ha vinto tante partite che avrebbe potuto perdere sul filo. Quindi tennis percentuale con pochi gratuiti. A tratti giocare al centro forte per poi entrare con in rovescio anomalo. Però mantenere una certa linearità senza cercare colpi ad effetto. Sinner fa bene 2-3 cose, quelle cose lì le faccia bene non concedendo gratuiti.
E’ una partita che può aprirsi verso qualcosa di interessante se Sinner gioca a viso aperto, non ha paura di osare e cercare gli angoli e qualche volta scendere a rete con profondità.
Djokovic rimane favorito. Gli mancano 9 partite al Grande Slam. Tante. Una giornata storta può capitare e deve coincidere con una prestazione molto buona di Sinner.
Djokovic 60% Sinner 40%.
Buon proseguimento.
Piacentini Gianluca.
Postato il 13-7-23 alle 16,50.