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Sinner al Masters: le formule da ‘seguire’, essendo che, Djokovic 2 volte nello stesso torneo non lo batti mai. Matematico.

Intanto un’osservazione è d’obbligo per Sinner. Bravo in questa ultima parte di stagione ad andare in controtendenza rispetto al gruppo. Farsi trovare pronto e approfittare dell’ultima parte ti stagione per fare punti preziosi. Punti che lo collocano in una posizione di vantaggio – con una testa di serie alta – nel primo Slam dell’anno 2024. Non vi è dubbio alcuno, da tempo non ne abbiamo, che il giocatore c’è e possa salire fino a toccare la posizione numero uno del mondo vincendo quindi dei tornei major (non sappiamo quando, ma è quasi certo). Su questo si era d’accordo anche 3-4 anni fa. Si scriveva.. Una seconda osservazione veloce: il gioco di Sinner è quello di un attaccante da fondo campo naturale. Nasce e cresce in culla con dna da attaccante da fondo e credo debba andare avanti così. Migliorare nell’anticipo da fondo e usare traiettorie angolate morbide come si era detto precedentemente. Si è visto, a tratti, in questo Masters, un abbozzo di questo tipo di gioco con variazioni e qualche lungolinea improvviso. La rete è una forzatura. Va bene la rete, ma per andare a benedire le palline dopo che hai aperto il campo da fondo. Nel tempo migliorerà anche le volée, ma non è il suo gioco da dna. A 22 anni non ti improvvisi volleatore di razza, ma puoi comunque migliorare tanto. E usare bene le volée quando serve. Piuttosto continuare a migliorare il piazzamento del servizio che nel tennis odierno conta di più. Quindi lavorarci tanto a mio avviso va bene. Ma la natura di Sinner è quella del tiratore scelto da fondo. Che diventerà micidiale quando migliorerà ancora l’anticipo e le traiettorie.

Terza osservazione: lavorare dal punto di vista dell’elasticità esplosiva, e rafforzare un po’ alcune parti come la schiena che serve per servire e nelle torsioni improvvise sui colpi a rimbalzo. Continuare a lavorare, per Sinner non è un problema. Migliorare la resistenza aerobica intrinseca, per farsi trovare pronto in condizioni estreme di caldo-umido nel 3 su 5 a livello Slam. Lì è ancora deficitario.

Su questo Masters: ho sentito parlare di ATP Finals come di un torneo paragonabile  ai Major a livello di prestigio etc. Beh, viene l’orticaria. Un torneo dove puoi vincere giocando anche 6 set in totale, quindi esattamente (nemmeno) 2 turni di un grande Slam, è come il vecchio doppio Giallo ad handicap (+30 , – 40). La formula da anni andrebbe cambiata, sul serio. Per chi come me ha a cuore il tennis, come gioco a eliminazione diretta.

Siamo arrivati ad avere 12 vincitori che avevano perso nel Round Robin e poi hanno vinto con lo stesso avversario la finale. Per 20 volte abbiamo avuto questo scenario. Io ho seguito poco la vicenda. Il fine anno tra Coppa Davis e Masters è un po’ una carnevalata. Ma va bene. Hanno ragione, attenzione. Mi sembra che la partecipazione di pubblico e spettatori TV sia stata enorme e, se a poca gente non piace, va bene lo stesso. Quindi non state a sentire i soliti disfattisti che si mettono di traverso. 😊

Sulla sportività. Siamo nel 1977, a Forest Hills, dove si giocavano gli US OPEN, sulla terra verde. Poi cambiata col DecoTurf nel 1978 (fino al 2019) e rinnovata ancora nel 2020 con gli attuali campi in Laykold. Barazzutti vs Connors la semifinale. Barazzutti sotto di un set era 3 pari nel secondo e due palle break per lui. A questo punto viene chiamata una pallina fuori in corridoio dalla parte di Barazzutti. Barazzutti fa segno che è fuori; essendo terra, rimaneva il segno. Barazzutti chiede all’arbitro di scendere. Nessuno si muove. Connors contro le regole, salta la rete, va verso Barazzutti e cancella il segno. La partita è quanto meno falsata a questo punto. Finisce 3 set a 0 per Connors. Oggi non potrebbe succedere una cosa così. Sarebbe da squalifica. Dovevano squalificarlo anche allora. Questo e molti altri atteggiamenti fuori controllo da parte di molti giocatori del passato e del presente, si possono associare a comportamenti antisportivi. Da sanzionare.

Siccome si è parlato da parte di molti di antisportività nel caso in cui Sinner avesse eliminato Djokovic dal torneo, spieghiamo che l’antisportività si può circoscrivere ad atteggiamenti poco ortodossi, di slealtà e di mancanza di rispetto grave, tali da arrivare a falsare financo un match, come nel caso sopra citato. L’antisportività forse è più da ‘imputare’ ad esempio a giocatori che nel R.R. iniziano la partita e dopo 3 game si ritirano. Vedi Tsitsipas nel R.R. Ma non a chi usa la formula che permette nella normalità di preservarsi.

In primis il Masters non è un torneo normale. Non lo è mai stato e lo dicono le statistiche per 12 volte su 20 dopo questa ultima del 2023, chi perde nel Round Robin vince poi la finale con lo stesso giocatore, rientrando dalla porta di servizio. Quindi, la stessa formula, si presta a poter fare dei conti. Visto che era molto probabile, quasi certo, che Djokovic si ritrovasse ancora di fronte in finale, un team può usare la formula, ma senza dover fare delle cose particolari, solo al fine di preservarsi nel prosieguo del torneo. Visto che il tennis, per quanto sia una formula bizzarra, rimane sport dove il fine ultimo è eliminare l’avversario. Non c’entra assolutamente nulla qui la sportività. E nemmeno i soldi dell’imbattuto. Se uno vince tutti i 5 match senza perdere mai, vince quasi 5 milioni invece di 2 e qualcosa. Posto che col tipo di impostazione portata avanti, ne hanno vinti meno di due e hanno perso anche il Masters, la storia di tenere in vita Djokovic non regge proprio. Gli stessi che parlano di sportività sono i primi che non la pensano in quel verso, ma fanno un po’ di accademia a fondo perso. Si parla di mentalità italiana di furbizia etc. Non c’entra nulla, davvero. E, questi, sono gli stessi che poi dicono io ve lo avevo detto che Djokovic non lo batti mai due volte in 3 giorni. Io la so lunga e bla bla bla. Ridiamo. La formula abominevole, può anche non essere cambiata ma, però, nella normalità matematica va usata per fare i propri interessi e preservarsi per i turni successivi. Pensate se Sinner si fosse fatto male in una partita che avrebbe eliminato Djokovic e che non serviva più a nulla. Quella con Rune. Ha avuto qualche fastidio alla schiena. E poi ha buttato via parecchie energie preziose.

Questo Masters va preparato ancor prima che inizi, con strategia. Ma come, oggi si fanno statistiche e data mining profondo financo su come si deve rispondere da destra o sinistra e, poi, non si usa una formula bizzarra e si gioca – potenzialmente – per fare una fine molto triste. Sinner rimane sportivo comunque anche se perde con Rune, perché lo è di default nel campo. E tutti lo sanno. Nessuno metterebbe in discussione la sportività da dna di Sinner per nessuna cosa al mondo. E’ il giocatore più educato e corretto del circuito. Ma questo è altro discorso, diverso. Nelle fondamenta del regolamento che ha una grave crepa. Di che vogliamo parlare. Del nulla cosmico.

La formula deve essere chiara sin dall’inizio. Se mi trovo in questa situazione e rischio nelle partite successive accedo all’algoritmo studiato col mio team e faccio di conto. Seguo due passaggi dell’algoritmo, la formula me ne dà la possibilità, e mi levo ogni dubbio. So di aver fatto bene. Il resto delle chiacchiere anche sui soldi fanno ridere. Vincere un Masters a 22 anni è molto più prestigioso e rimane indelebilmente scritto nella storia per sempre, rispetto a vincere un po’ di soldi in un R.R. che saranno nemmeno lo 0,01% di quelli che Sinner tirerà a casa in carriera. Senza contare gli sponsor e come intercettano in futuro la questione vittoria. Qui da noi, almeno qualche volta, facciamo le persone serie e non sempre la morale su questo o quello. Che, ripeto, in questi casi, non c’entra nulla.

Buon proseguimento.

Piacentini Gianluca.

Postato alle ore 12 del 20-11-23

ps nel momento in cui Djokovic batte Alcaraz, Sinner non ne ha già più a livello mentale. Inizia la lenta discesa agli inferi. Aveva già compreso tutto. Non c’era più possibilità di intervenire. Basta vedere come si è presentato in finale, il linguaggio del corpo, la lentezza e alcune dinamiche… Il chiavistello è ancora una volta psicologico. Solo psicologico. Non tecnico o di stanchezza fisica.

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